Bomba in pizzeria, tre arresti per l'attentato mafioso a Roseto degli Abruzzi

ROSETO DEGLI ABRUZZI – Individuati e arrestati gli autori dell’attentato bombarolo alla pizzeria “Anima Concept” della zona Borsacchio, a Roseto degli Abruzzi, avvenuto all’inizio di febbraio, con danni anche all’abitazione sopra l’esercizio commerciale. I Carabinieri ella Compagnia di Giulianova e della Stazione di Roseto, insieme ai militari della Compagnia di Castello di Cisterna (Provincia di Napoli) hanno arrestato due uomini e una donna: A.P. di 36 anni di origini campane domiciliato a Roseto, la sua compagna rosetana S.M. di 38 anni, e S.R. di 38 anni di Pomigliano d’Arco (Napoli)

 

I tre, in concorso tra loro, per i Carabinieri sarebbero i responsabili della tentata estorsione con metodo mafioso nei confronti dei titolari della pizzeria, di danneggiamento e turbata libertà dell’industria e del commercio. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale dell’Aquila, su richiesta della procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia. 

 

Il movente dell’attentato esplosivo risiederebbe nei dissapori e nei rancori maturati tra imprenditori concorrenti nel settore della ristorazione, corroborato da precedenti minacce rivolte ai titolari della pizzeria “Anima Concept”. 

 

Secondo quanto ricostruito da inquirenti ed investigatori, due giorni prima dell’esplosione, il 3 febbraio, A.P. e la sua compagna rosetana si sarebbero recati a Napoli per reclutare S.R., pregiudicato esperto di esplosivi e attivo in ambienti malavitosi campani. 

 

Lo “specialista” napoletano, a  bordo della sua auto e con l’ordigno già pronto all’uso, all’alba del 5 febbraio è arrivato a Roseto al seguito della coppia. I tre avrebbero piazzato l’esplosivo e subito dopo il bombarolo sarebbe ritornato a Napoli.

 

Ad occuparsi dell’inchiesta è stata l’Antimafia perché A.P., prima di compiere l’attentato e vantando le sue conoscenze con noti esponenti della malavita campana, avrebbe minacciato alcuni dei soci della pizzeria, inducendoli a temere per la loro sorte e per la loro attività lavorativa.